Se si volesse sostituire o installare per la prima volta un camino nella propria abitazione, ci si potrebbe avvalere dei bonus previsti e validi per l’anno in corso, che ci permetterebbero di recuperare fino al 65% delle spese previste per acquisto e posa di un camino. Ma quali sono gli incentivi per la sostituzione del camino e come vi si accede? Scopriamolo in quest’articolo.
- Riqualificazione energetica: senza dover intervenire su tutta l’abitazione, in questo caso, si può richiedere il recupero fiscale che interessi solo l’acquisto e la posa di caminetti e stufe. Anche in questo caso, il recupero ammonta al 50% per un massimo di 30.000 €, ossia 15.000 € sempre distribuiti in 10 anni.
- Conto termico: è “l’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni” (D.M. 16/02/16). Questo incentivo è gestito dal Gestore dei Servizi Energetici e viene attivato in caso di interventi residenziali ed è generalmente erogato nell’arco di 5/6 mesi. A differenza dei metodi precedentemente descritti, non si tratta di una detrazione, ma di un bonifico direttamente sul conto corrente e può ammontare al 65% delle spese sostenute.
Quali sono le condizioni per ottenere gli incentivi per stufe e camini
Per avere accesso a questi incentivi, sono previsti dei requisiti da soddisfare necessariamente. Questi sono differenti a seconda dei casi e, rispettivamente sono:
- Ristrutturazione edilizia: per avere accesso a questo recupero – e perché il camino o la stufa installati rientrino nella detrazione – è necessario che abbiano un rendimento non inferiore al 75%. La detrazione in contesto di ristrutturazione edilizia è consentita solamente nei casi in cui l’immobile sia già iscritto al catasto o che abbia una pratica d’iscrizione in corso, escludendo perciò dal recupero al 50% l’installazione di stufe e camini in abitazione nuove.
Tuttavia, è possibile usufruire della detrazione fiscale per l’acquisto e l’installazione di camini e stufe a biomassa da 4 stelle o superiori, a condizione che sostituiscano un altro impianto a biomassa. Nel caso di sostituzioni di impianti diversi (come quelli a gasolio o a gas) o di nuove installazioni, la detrazione è ammessa solo per camini e stufe a biomassa a partire da 5 stelle o superiori.
- Riqualificazione energetica: il rendimento non deve essere inferiore all’85%, devono essere rispettate le normative per generatori e biomasse e vanno osservate le conformità delle classi A1 e A2 delle norme UNI EN 14961-2 per il pellet e le UNI EN 14961-4 per il cippato. In contesto di riqualificazione energetica possono essere recuperate le spese sostenute per acquisto, sostituzione (anche parziale) e posa di prodotti e impianti a biomasse per il riscaldamento.
Per questo tipo di pratica, consigliamo vivamente il supporto di un termotecnico specializzato.
- Conto termico: questo rimborso può essere richiesto in caso di sostituzione di generatori a biomassa o gasolio con generatori a pellet o legna, sostituzione di sistemi di riscaldamento con generatori a pompa di calore o sistema ibrido, sostituzione di scaldabagno elettrici con scaldabagno a pompa di calore, installazione di impianti solari termici non obbligatori.
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